Descrizione
Nel corso dei secoli feste e riti collettivi hanno ricoperto un ruolo centrale nella vita delle persone, come veri e propri momenti di liberazione. Da sempre, la gente si è riunita per condividere emozioni, trovare un momento di pausa dagli stenti quotidiani e per sentirsi parte di una comunità. Questi eventi non erano solo occasioni per divertirsi, ma anche modi per lasciare alle spalle lo stress della vita di tutti i giorni. che fosse per celebrare il raccolto, onorare divinità o semplicemente stare insieme, dall’antica Grecia alle feste tradizionali del Sud Italia. Nel mondo moderno, la necessità di questi momenti di collettività non è certo scomparsa, anzi, è diventata ancora più evidente, arrivando a rappresentare una e più generazioni a cavallo del secolo. La vita frenetica e l’alienazione che spesso proviamo vivendo la società ultra-individualista ci spingono a cercare un senso di appartenenza. sono cambiate le forme attraverso cui questa esigenza si manifesta. Movimenti come quello dei Free Party (o Rave), sono diventati veri e propri fenomeni di rivolta contro il sistema che isola e imprigiona nelle dinamiche del lavoro e del consumismo. Questi “riti” rappresentano un tentativo concreto di trovare l’essenza del vivere collettivo, un’occasione per scoprire il valore dello stare insieme e per rompere, almeno per un po’, le catene dell’oppressione quotidiana.
La musica, la danza, il sentimento di ribellarsi che si vive in questi contesti, sono strumenti politici potenti contro i vincoli sociali, famigliari e psicologici che regolano il nostro comportamento. Quando ci si ritrova in un free party, immersi in un’atmosfera fatta di suoni ipnotici, balli sfrenati e sostanze psicotrope, l’identità individuale si dissolve. Si diventa parte di una massa, una fusione di corpi che sperimenta forme di libertà collettiva lontana dalle norme statali e dai limiti imposti. in questi momenti il confine tra singolo e gruppo si sfuma, lasciando spazio a un’esperienza di connessione profonda. La ricerca che segue vuole esplorare proprio questo aspetto, cioè come l’esperienza della festa, del rito, della musica “pizzicata” in Salento si siano evolute nella società post moderna e cosa accomuna delle celebrazioni tradizionali legate alla terra, al lavoro e alla religione, a manifestazioni collettive più contemporanee come i Rave.
Nonostante il cambiamento delle forme, il significato profondo di queste esperienze è lo stesso, la ricerca di libertà all’interno di un mondo dominato da forze percepite opprimenti e poste fuori dal soggetto, oggi rappresentate dalla tecnologia pervadente ogni aspetto dellla vita e dal capitalismo alienante. una ricerca che si alimenta nel desiderio di trovare appartenenza e comunità, perchè nella collettivizzazione si ha la possibilità di rompere, anche solo per un istante, la quotidianità in modo non individuale, ma partecipato, empatico.










