Descrizione
PLAYGROUND di Meletios Meletiou
A cura di Panos Giannikopoulos a Eins Gallery
Avventurosamente, “Playground” innesca un innato senso di esplorazione e di gioco. Superfici
aggressive che si ritorcono, contorcono e ribaltano sfumano il confine tra pericolo e divertimento. Qui l’artista presenta delle composizioni che occupano lo spazio, dando l’impressione di evolversi, disseminando unità che si strutturano e combinano in un gioco di equilibri autonomi. Meletiou mette l’accento sull’organizzazione piuttosto che sui singoli componenti, spostando l’attenzione dalle parti e trattando l’insieme come un processo di dinamica interazione tra gli elementi costitutivi. È l’opera stessa ad accogliere lo spettatore come partecipante attivo in questa relazione. Uno strato aggiuntivo sulle pareti, sul pavimento e sui punti di supporto strutturali è il risultato di imprevedibili sistemi, griglie e pattern che ricordano connessioni simili alle celle, riflettendo possibilità di
azione e reazione. Questi elementi sono orientati su due direzioni apparentemente opposte e oscillano tra la cura e il pericolo istintivo. L’artista cammina lungo questa ambiguità per creare inaspettate connessioni concettuali.
Meletiou prosegue la sua esplorazione delle forme legate all’architettura ostile, uno strumento di progettazione urbana che scoraggia specifici gruppi di persone dall’utilizzare gli spazi pubblici. Si concentra anche sulla materialità delle misure contro il terrorismo legate al contesto politico globale. Barre metalliche che dividono le panchine pubbliche, ostacoli che controllano il movimento dei corpi, punte e piramidi che sporgono dalla superficie del muro per impedire di accomodarsi, d’addormentarsi o di alzarsi in piedi: sono barriere che segregano e che funzionano anche come strumenti di sostegno alla patologia urbana. La loro architettura incarna paura e fraintendimento. Indubbiamente, l’opera
dell’artista è radicata geograficamente e plasmata in risposta ai fenomeni di stratificazione urbana.Le forme all’interno del “Playground” diventano visibili attraverso la prospettiva di un’area di gioco, riprendendo concetti dell’infanzia che sono stati già tema ricorrente nel body of work dell’artista, che Meletiou espande significativamente rispetto al suo solo show a Fondazione Pastificio Cerere. Qui infatti esplora il potenziale (e anche i limiti) della riconquista formale e dell’appropriazione diretta dell’architettura ostile. (dal testo di Panos Giannikopoulos)